sabato 16 marzo 2013

Cara amica...

Circa n mese una delle mie più care amiche ha avuto un ritardo di 10 giorni finito poi con quello che si definisce aborto pre impianto.
Non credo si possa scrivere nè descrivere tutto ciò che il suo corpo e la sua mente ha sentito, provato e vissuto in quei 10 giorni.
Appena il test è stato positivo mi ha chiamata.
All'idea di diventare mamma subito non ha fatto i salti di gioia e questa cosa, lo so, le pesa ancora ora.
La prima sensazione che ha avuto è stata paura.
La sua paura però non era data dal fatto di non avere un compagno con cui crescerlo, nè di non avere i soldi con cui crescerlo, no, tutto ruotava intorno al fatto che aveva appena intrapreso la sua " carriera lavorativa" ma nulla di certo.
Aveva anche lei iniziato uno stage da poco, come me.
Era confusa, triste e forte allo stesso tempo.
Si ripeteva che aveva l'età giusta per essere madre e il compagno giusto per avere una famiglia ma che quello era il momento sbagliato, forse.
Mi sono ritrovata quindi a riflettere sulla sua situazione ritrovandoci dentro i tanti discorsi che si vedono sui giornali o si sentono alla Tv quando si parla di giovani e futuro.
La mia amica è una giovane donna che si è ritrovata ad avere paura di essere madre perchè non ha un lavoro e che potrebbe rinunciare ad esserlo nel nome, non di una carriera ma di una semplice opportunità che poi, forse, si trasformerà in un lavoro.
Ho toccato con mano l'amarezza dei nostri tempi, e proprio l'8 marzo, giorno in cui tutti festeggiavano con mazzi di mimose le donne, ho pensato a lei e a quanto questa esperienza sarà stata dolorosa per lei.



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